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Deduzione, induzione, abduzione. La logica della scoperta

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Lucafil32
view post Posted on 25/10/2008, 14:42




Il ragionamento logico è sicuramente il più utilizzato nel campo della scienza. Esso solo permette di trarre informazioni utili da premesse date. Tuttavia, è bene chiarirsi un po’ le idee su quali sono i tipi principali di ragionamento logico che utilizziamo.

1) Il ragionamento deduttivo. Si tratta sicuramente del ragionamento più famoso della logica, reso celebre da personaggi letterari e televisivi memorabili, come Sherlock Holmes, il tenente Colombo fino al più recente dottor House. Ma il ragionamento deduttivo è curiosamente molto più banale di quello che in genere si vorrebbe far credere, come se ne fossero capaci solo i grandi detective. Vediamo un ragionamento deduttivo all’opera.

Tutte le palline provenienti da quel cesto sono bianche.
Queste palline provengono da quel cesto.
Queste palline sono bianche.

Come si può vedere dalle due premesse segue una conclusione logica, per cui se A implica B, ed è dato A, allora ne consegue che B. Questo ragionamento è applicato massicciamente da noi in caso dobbiamo fare una scelta razionale. Abbastanza famoso è il caso raccontato da Pirrone, il quale concludeva che anche gli animali sono capaci di ragionamento deduttivo. Nel caso summenzionato un cane che seguiva la traccia olfattiva di una preda arrivò ad un trivio. Egli annusò la prima via, senza sentire l’odore; provò allora la seconda, ma anche qui non sentì nulla. A questo punto si lanciò deciso sulla terza via senza nemmeno provare ad annusare. Questo significa che il cane deve avere ragionato deduttivamente in questo modo. “La preda è passata senz’altro o di qua, o di qua, o di qua. Non è passata né di qua, né di qua. Allora dev’essere passata di qua.”
Il ragionamento deduttivo, sebbene essenziale, è però scarsamente creativo: non serve avere una grande intelligenza per arrivarci, è il tipo di ragionamento che può essere fatto da un calcolatore. Questo perché il ragionamento deduttivo (come lo definisco io) è un ragionamento a informazione completa: viene cioè data una regola principale (ad esempio che tutte le palline provenienti da quel cesto siano bianche), poi viene dato un caso (certe palline provenienti da quel cesto) e la conclusione è facile perché è un caso della regola, senza eccezioni (le palline in questione saranno bianche).
Vi sono però altri due tipi di ragionamento meno intuitivi, ma più interessanti.

2) Il ragionamento induttivo. Il ragionamento induttivo è molto interessante perché è il tipo di ragionamento a cui ci affidiamo più spesso e che l’uomo utilizza per la creazione di modelli fisico-matematici atti a spiegare la realtà. Sulla base dell’esempio precedente il ragionamento induttivo funziona così:

Queste palline sono bianche.
Queste palline provengono da quel cesto.
Tutte le palline di quel cesto sono bianche.

Come si può notare il ragionamento induttivo tenta di prescrivere una regola (tutti i fagioli del sacchetto sono bianchi) alla realtà. Da un punto di vista logico il ragionamento induttivo afferma che se A implica B allora dato B ne consegue A. È un ragionamento scorretto formalmente, perché non analizza alcune possibilità lampanti una delle quali è che è possibile che solo queste palline qui che ho trovato e che provengono da quel cesto siano bianche, mentre magari tutti gli altri sono nere. Ciò che rende impreciso il ragionamento induttivo è che parte dal caso particolare per raggiungere una regola generale laddove questa regola non sia data. Si tratta però di un ragionamento affascinante perché permette di fare delle scoperte interessanti, al contrario di quello deduttivo. Il mondo della scienza è arrivato dove è arrivato grazie a ragionamenti induttivi e questo prova anche la loro falsificabilità (cioè è sempre possibile scoprire un giorno un caso che falsifica la regola).

3) Il ragionamento abduttivo. Si tratta sicuramente del ragionamento che richiede più ingegno, più rischio e, in un certo senso, più intelligenza. È proprio il tipo di ragionamento a cui si affidano abili detectives del mistero, come quelli citati precedentemente. Ma come, chiederà qualcuno, non avevi prima scritto che questi pretesi geni dell’indagine si affidano generalmente a ragionamenti deduttivi? Questo solo perché la tradizione inaugurata da Sherlock Holmes si è richiamata al concetto di deduzione, ma si tratta di un errore formale. Se Holmes, il tenente Colombo o il dottor House facessero riferimento al ragionamento deduttivo non sarebbero certo quei fenomeni di intelligenza che sono. Ma come funziona il ragionamento abduttivo? Vediamone un esempio, sempre con le nostre palline.

Queste palline sono bianche.
Tutte le palline in quel cesto sono bianche.
Queste palline provengono da quel cesto.

Come si può vedere siamo di fronte ad un ragionamento diverso da quello induttivo, perché non prescriviamo nessuna regola alla natura, ma semplicemente, basandoci su un caso e su una regola, raggiungiamo conclusioni su un caso particolare. Dico che questo ragionamento è creativo, perché è il più rischioso in realtà. Nell’induzione, infatti, sappiamo, almeno per certo, che almeno un caso si confà alla regola. Nell’abduzione non è affatto detto, perché le palline possono provenire da qualsiasi altra parte che non siano proprio il cesto in questione. È proprio questa capacità abduttiva che rende inaspettati i ragionamenti finali dei detectives che svelano il colpevole spiegando come ci sono arrivati. Spesso si ha l’impressione che tutto si svolga logicamente, ma in realtà è presente un rischio nel ragionamento, una scelta creativa, una forzatura delle regole, che solo i grandi investigatori sono disposti a congetturare. Mi viene in mente qui lo schema di un ragionamento effettuato da House in una puntata della serie e che può essere riassunto come segue. Un paziente manifesta i sintomi A e B. Se avesse una certa malattia avrebbe i sintomi A, B e C. Il paziente ha quella malattia. In questo caso, come si può vedere, House è disposto a inventarsi, di sana pianta, un sintomo in più nella possibilità di creare un modello che renda plausibile i sintomi del paziente. Ma il sintomo C non c’è nel paziente, è una congettura di House. In pratica, nel ragionamento abduttivo si inventano dei dati, affinché il quadro torni. In un certo senso il ragionamento abduttivo è la ricerca di un modello che spieghi i casi singoli, ma non è la prescrizione di una regola alla natura (perché la regola dice che ci dev’essere anche il sintomo C).
Concludendo, si potrebbe osservare che i ragionamenti razionalmente più precisi sono anche quelli meno interessanti, perché non hanno margini di rischio, mentre sembrerebbe che un ragionamento tanto più rischioso può portare a conclusioni stupefacenti se dovesse rivelarsi esatto.

 
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DiodeiFilosofi
view post Posted on 27/10/2008, 18:50




Bellissimo post,complimenti. Ti chiedo: l'abduzione a tuo avviso è legittimamente inseribile in una logica di tipo scientifico o non va piuttosto compresa all'interno di una logica probabilistica-intuitiva che è di natura diversa dalla prima?
 
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Lucafil32
view post Posted on 29/10/2008, 16:57




Beh, siamo sempre a livello scientifico naturalmente. In generale credo però che la forza dell'induzione stia nella generalizzazione, ossia nel fatto che trova una REGOLA. Siamo d'accordo che a livello logico sia errata: ma è forse lo strumento più potente a nostra disposizione. L'abduzione richiede una percentule di rischio così alta che nessuno scienziato si sentirebbe di approvarla, specie nel livello estremo dell'esempio di House. Inoltre l'abduzione risolve (proprio come nelle storie di detectives) dei CASI, ma non trova nessuna REGOLA.
 
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marta65
view post Posted on 18/6/2012, 15:04




E' intressante questa discussione...anche se in ritardo chiederei a Lucafil32 un ulteriore spiegazione:
riguardo all'esempio abduttivo di House e dei tre sintomi A,B,C e della malattia legata a questi, potresti costruire la catena logica delle affermazioni sulla falsariga degli esempi delle 'palline bianche'?

un'ultima cosa, sempre sul caso abduttivo.
tu scrivi che nel ragionamento abduttivo più o meno esplicitamente si aggiungono ulteriori ipotesi perché sia più plausibile la conclusione. Nell'esempio

Queste palline sono bianche.
Tutte le palline in quel cesto sono bianche.
Queste palline provengono da quel cesto.

una ulteriore ipotesi potrebbe essere?:
Queste palline sono bianche (e sono ruvide al tatto)
Tutte le palline in quel cesto sono bianche (e sono ruvide al tatto).
Queste palline provengono da quel cesto.

e così via... intendi questo?

grazie
ciao


 
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3 replies since 25/10/2008, 14:42   18034 views
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